Premessa
Simboli e unità di misura utilizzati nel testo 1 L'idea di vita extraterrestre da Democrito al XX secolo. 2 Cos’è la vita. 3 La formazione degli elementi chimici. 4 Dalla polvere alle meteoriti: culle per le molecole. 5 Origine ed evoluzione del Sistema Solare. 6 Origine della vita sulla Terra. 7 Il futuro della Terra. 8 Ambienti terrestri estremi. 9 Vita nel Sistema Solare. 10 Pianeti di altre stelle. 11 Viaggi spaziali. 12 La ricerca di intelligenze extraterrestri. Glossario. |
pag. 1
1 5 6 813 14 15 16 17 18 19 19 20 22 27 29 31 33 57 81 101 141 167 185 221 237 261 295 |
Gli autori:
Valentina Sergi, naturalista, si è laureata con una tesi sull'impatto ambientale di radiazioni extraterrestri emesse da una supernova. Ha collaborato con una rivista di divulgazione scientifica ed insegnato botanica. Attualmente collabora con la Provincia di Venezia.
Giuseppe Galletta è docente di Astronomia e Astrobiologia all’Università di Padova. Insieme a Francesco Bertola del Dipartimento di Astronomia di Padova ha scoperto negli anni ’70 una nuova categoria di galassie, dimostrando l’esistenza di sistemi stellari a struttura allungata. All'inizio degli anni '80, con Leopoldo Benacchio dell’Osservatorio Astronomico di Padova e Avram Hayli dell'Università di Lione, ha creato alcuni tra i primi modelli teorici di galassie con simmetria triassiale. Insieme alla moglie astronomo Daniela Bettoni e all'allievo Roberto Ciri, negli anni ’80 ha scoperto alcune galassie in cui il gas ruota in senso inverso alle stelle, un nuovo fenomeno dinamico detto controrotazione. Attualmente coordina un progetto di simulazione dell’ambiente marziano per lo studio del metabolismo dei microrganismi in condizioni extraterrestri.
È membro di diverse associazioni astronomiche professionali, tra cui l’Unione Astronomica Internazionale e l’Associazione europea di eso-astrobiologia (EANA). I risultati delle sue ricerche sono pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche internazionali. Ha collaborato con numerose riviste divulgative.
Nonostante le tre correzioni incrociate delle bozze, nel passaggio tra vari computers e sistemi operativi e nella ricomposizione dei titoli si sono generati alcuni errori di stampa. Noi ve ne segnaliamo alcuni e ci scusiamo con i lettori. Chi trovasse altri errori di stampa, è pregato di segnalarli a giuseppe.galletta @unipd.it
Precisiamo inoltre che il testo vuole usare termini della vita comune e intende evitare il più possibile terminologie tecniche, essendo diretto a persone con una cultura "scolastica". Chi volesse approfondire l'argomento a livello universitario può seguire il corso di Astrobiologia tenuto all'Università di Padova tra novembre e gennaio di ogni anno per gli studenti della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Dal 2006 parte del corso di Astrobiologia è svolto in ottobre e novembre all'interno del corso di Planetologia presso l'Università di Milano-Bicocca.
Posizione | stampa errata | stampa corretta |
Tabella Simboli ed unità di misura. |
micro m | micro μ |
Pag. 81, Titolo | Ortigine | Origine |
Pag.41, riga 7 | circa un milione di anni | pochi milioni di anni |
Pag. 47,riga 6 | protoni, neutroni, elettroni | protoni, elettroni |
Pag. 66, riga 10 | Come per la formazione stellare, la forza di gravità è.. | Le forze di coesione, le collisioni, il frenamento dovuto al gas sono... |
Pag. 66, riga 12 | nella nascita dei pianeti invece agisce inizialmente per aggregazione | nella nascita dei pianeti invece diversi fenomeni producono inizialmente l'aggregazione |
Pag 66, riga 22 | i planetesimi | i protopianeti |
Pag.66, riga 26 | attireranno | aggregheranno |
Pag.67, riga 31 | di decine di chilometri | di alcuni chilometri |
Pag. 69, riga 7 | 10 metri | pochi metri |
Pag. 69, riga 11 | di 1000 tonnellate, viene completamente distrutto | di poche tonnellate, può essere distrutto |
Pag. 83, riga 11 | si attraggono | si incontrano |
Pag.83, riga 18 | alcuni km/s | decine di km/s |
Pag.83, riga 22 | Lo stesso accade nel caso dei planetesimi che urtandosi si fondono insieme, a formare... | L'aggregazione di planetesimi e le collisioni sui protopianeti possono portare alla fusione dei corpi coinvolti e formare.. |
Pag.83, riga 31 | I planetesimi | I protopianeti |
Pag.85, riga 12 | miliardi di anni | un miliardo di anni |
Pag.90, riga 4 | U235 | U235, U238 |
Pag.92, riga 32 | il primo miliardo | poche centinaia di milioni |
Pag.93, riga 9 | un solido cristallino | una struttura cristallina |
Pag.100, riga 11 | dei pianeti giganti | di Giove e Saturno |
Pag. 165, riga 22 | l'orbita di Marte (circa il doppio della distanza che separa la Terra dalla sua stella) | circa il doppio della distanza che separa la Terra dalla sua stella (oltre l'orbita di Marte) |
Pag. 187, riga 18 | Questa energia | Questa situazione |
Pag. 187, riga 20 | da vulcani in eruzione e gialle lave sulfuree | gialle lave sulfuree emesse da vulcani in eruzione |
Pag. 187, ultima riga | con Saturno e gli altri grandi satelliti, Teti e Dione | con Dione e forse Teti, gli altri grandi satelliti di Saturno |
Pag. 189, riga 18 | minori di ~10 m | minori di pochi metri |
Pag. 280, riga 21 | 11000 anni | alcuni milioni di anni |
Pag. 303, riga 37 | non è elevata | è elevata |
Pag.303, riga 38 | 83 kilowattora, appena sufficiente...da 100 watt! | 25000 Gigawattora, |
Nella tabella che segue inseriamo delle precisazioni o dei chiarimenti che, sebbene a molti lettori appaiono inutili, si riferiscono a parti di testo in cui il lettore potrebbe fraintendere il senso o desiderare un valore meno generico. Purtroppo in Astronomia i valori di numerose quantità temporali o di massa sono soggetti a revisioni e a volte, nell'opinione degli autori, è meglio essere generici, rimandando i lettori a testi più specifici e non divulgativi come questo. Comunque, diamo di seguito alcuni commenti.
Posizione | Precisazione o chiarimento |
Pag.33, riga 6 | Le percentuali di elementi chimici sono in massa, non in numero di atomi. |
Pag.38, riga 2 | Le nane nere sono spesso indicate anche come "nane brune", poiché possono emettere energia a grandi lunghezze d'onda, ad esempio nel lontano infrarosso, e apparire debolmente luminose. |
Pag. 47, riga 6 | Anche se i neutroni liberi non sono stabili, e decadono in circa 14 min, essi concorrono alle reazioni che producono particelle in grado di viaggiare per miliardi di anni. |
Pag. 47, riga 32 | La nostra galassia è detta composta convenzionalmente da 200 miliardi di stelle. Questa è approssimativamente la quantità di stelle con la massa del Sole necessarie per formare la massa del disco visibile. Se si include l'alone e se la maggior parte delle stelle sono più piccole del Sole, potrebbero esserci anche 400 miliardi di stelle. La massa totale della via Lattea può essere anche 10 volte maggiore se si include la materia oscura che si dovrebbe trovare nell'alone. Noi adottiamo il numero "convenzionale" di 200 miliardi di stelle per il disco e di 15 mila parsec per il raggio. |
Pag. 63 | I granuli che nascono nelle stelle fredde si formano nella parte esterna e più fredda, la regione circumstellare, come è detto nella pagina precedente. La frase "..in queste stelle.." si riferisce chiaramente al loro ambiente (ma qualche lettore disattento potrebbe pensare "all'interno") |
Pag 65, riga 24 | La formazione dell'Universo e delle galassie viene fatta risalire tra 12 e 14 miliardi di anni. Nel testo si indica genericamente "..circa 15 miliardi di anni fa." |
Pag. 67 | Le orbite dei corpi celesti possono avere piani quasi complanari, come per i pianeti del Sistema Solare, oppure con inclinazioni molto diverse tra loro. In Fisica, un'orbita viene caratterizzata da un vettore di spin, perpendicolare al suo piano, che ne definisce anche l'orientazione. Per evitare di complicare la descrizione al lettore usando termini complessi, nel testo si parla di "orbite orientate in tutte le direzioni dello spazio" con ovvio significato intuitivo e scusandoci con i maniaci della precisione. |
Pag.84, riga 9 | La frequenza di impatto sulla Terra di asteroidi più grandi di un km tende ad essere rivista, ed è stimata oggi circa 1 ogni milione di anni. |
Pag.88, riga 3 Pag.93, riga 10 |
I pianeti giganti hanno un nucleo roccioso avvolto da strati di molecole (composti di idrogeno, elio, ecc.) a vari gradi di compressione e stati, che vanno dall'idrogeno metallico al liquido al gas degli strati superiori. La composizione dei pianeti giganti è indicata qui in breve come fatta principalmente da "gas". |
Pag.91, Tab.5.1 | Il tempo di dimezzamento del Rubidio 87 è stimato essere di circa 49 Ga. Nel testo è riportato 47 Ga. |
Pag.96, riga 7 | Le abbondanze degli elementi rispetto all'idrogeno variano a seconda del luogo in cui sono misurate (Sole, stelle giovani, gas interstellare, ecc. I fattori possono variare anche del doppio. Ad esempio Ossigeno/idrogeno va da 8/10000 della parte esterna del Sole a 3/10000 nella nebulosa del Cigno (Cygnus loop). Noi abbiamo adottato le abbondanze trovate nella Nebulosa di Orione, in cui esistono dischi protoplanetari. |
Pag.99, riga 13 | L'acqua continua ad esistere nel'atmosfera di Venere. Naturalmente è in piccolissime quantità, ma il suo valore stimato non è pertinente al discorso che viene fatto qui, dove interessa la formazione di acido solforico. |
Pag.148, riga 2 | Le statistiche di impatto di oggetti da 100 m a 1 km sono tratte dalle curve pubblicate nella letteratura scientifica e variano dalla formazione dei pianeti ad oggi. Autori diversi danno stime meno frequenti (impatti di oggetti di 100 m ogni 70000 anni e di 1 km ogni milione di anni). Questo ci rende più ottimisti... |
Pag. 187, ultima riga | Alcuni autori riportano la possibile risonanza di Encelado con Teti e Dione, mentre ci viene segnalato che solo Dione è in risonanza. La somiglianza col sistema Gioviano viene intesa come presenza di risonanze, non come situazione identica. |
Pag. 280, riga 21 | La progressione geometrica di colonizzazione della Galassia deve tener conto che le stelle non sono in fila, ma sono disperse nello spazio e perciò occorre introdurre un fattore di volume ed escludere le stelle visitate da più di una astronave (vedi errata corrige alla stessa riga). In ogni caso il tempo totale di colonizzazione del disco di 200 miliardi di stelle non può essere minore del tempo necessario per attraversare la galassia, che a 0,1 volte la velocità della luce è circa 900 mila anni. |
Pag.303, riga 38 | Il valore dell'energia a riposo stampato nel glossario sotto la voce massa-energia deriva da un banale errore di calcolo nel foglio excel che è sfuggito alle revisioni! Ci scusiamo con il lettori. |